“Costituzione e legalità”, questo il titolo dell’incontro-dibattito, svoltosi lo scorso 9 marzo presso l’Istituto Tecnico Economico per il turismo “A. Argoli” di Tagliacozzo. Ospite d’eccezione il Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pescara, Gennaro Varone. Al suo fianco l’ex sindaco di Tagliacozzo Dino Rossi e l’avvocato e dirigente ministeriale Rita Tabacco.Padroni di casa: la professoressa Claudia Sansone, responsabile del Progetto “Educazione alla legalità”, strutturato in vari appuntamenti con istituzioni e forze dell’ordine. E Domenico Amicucci preside dell’Istituto, che ha dato il via all’incontro con i saluti e i ringraziamenti ai presenti. A sostegno di quale sia la molla che ha favorito il progetto di tali preziosi incontri, finalizzati alla “cultura della legalità”, quale unica arma per combattere egoismo e indifferenza, giunge il commento della professoressa Sansone. «Ho raccontato ai ragazzi l’augurio che Antonino Caponnetto, magistrato italiano che guidò il Pool antimafia negli anni ’80, fece in una scuola del Nord Italia, dicendo “la mafia teme la scuola, perché il sapere toglie l’erba sotto i loro piedi”». E nonostante il confronto tra i ragazzi della scuola superiore e un magistrato esperto e determinato sembri insolito, la voglia di sapere dei ragazzi si è ampiamente espressa. Da un lato la curiosità dei primi ha incoraggiato domande argute; dall’altro la capacità del secondo di utilizzare parole tecniche ma significative e un aspetto giovane e disinvolto. Risultato: platea incantata a carpire i segreti della Costituzione, gli insegnamenti fondamentali che ne sono alla base e l’esperienza di un uomo che, con l’esempio, insegna la cultura della legalità. Molti gli argomenti trattati dal magistrato, a partire da cosa sia la legalità, o cosa significhi realmente il rispetto delle regole. Ma anche quali sono le differenze tra leggi ordinarie e leggi di grado superiore. E soprattutto il fatto che le leggi le fa lo Stato e il giudice le applica, anche se imprecise. L’attenzione poi si è focalizzata su quale momento storico e quali drammi umani, in particolare l’omicidio di Giacomo Matteotti ucciso nel 1924, fanno da cornice alla nascita della Costituzione. Molto interesse hanno destato, inoltre, le spiegazioni di Varone relative all’art. 3 della Costituzione e al concetto di “uguaglianza”.«Se 10 persone fossero in un deserto e avessero a disposizione 10 litri di acqua, – domandail magistrato – quanta ne avrebbe a disposizione ognuno di loro? Ovviamente 1 litro. Ma come cambierebbe la prospettiva, se all’interno del gruppo ci fossero dei bambini o persone con problemi fisici?» In modo semplice e accattivante il magistrato ha introdotto concetti importanti, come quello dell’ “uguaglianza sostanziale” e di come si realizzi, solo considerando altri fattori e, soprattutto, rimuovendo gli ostacoli che ne impediscono di fatto l’attuazione. Ma il dibattito è poi proseguito sul concetto di “libertà”, che si consegue solo se c’è una relazione tra le persone, ma anche su quello di “maggioranza” e sull’importanza del “confronto delle idee”.Ai ragazzi l’incontro lascia un segno innegabile, ma cosa lascia al magistrato? «I ragazzi mi hanno colpito – osserva Varone – perché manifestano un grande desiderio di sapere e una maggior consapevolezza. Ciò perché è completamente cambiata la vita di oggi, rispetto a quella di qualche decennio fa. Basti pensare a quanto sia cambiato il modo di comunicare».
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