Con la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, svoltasi lo scorso 25 novembre, non si sono concluse le manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica a combattere gli abusi e le violenze contro le donne. Gli studenti di tutta la Marsica, colpiti nel vivo dalla recente vicenda di Pescina, hanno compreso l’importanza del tema ed hanno aderito con vigore a manifestazioni in strada e nelle piazze, o a occasioni di riflessione all’interno degli istituti scolastici.
Anche gli studenti dell’Istituto tecnico per il Turismo “Andrea Argoli”, con l’aiuto delle professoresse, hanno voluto esprimere il loro dissenso verso ogni forma di abuso e sopraffazione di genere: la palestra dell’istituto si è trasformata, il 29 novembre scorso, nel palcoscenico di uno spettacolo interamente dedicato all’attuale questione del “femminicidio”.
Break the chain, “spezza la catena”, il famoso brano di Tena Clark ha fatto da colonna sonora alla manifestazione, all’interno della quale i ragazzi hanno messo in scena danze, letture di testi letterari italiani e stranieri, interpretazioni personali di testimonianze reali di donne vittime di abusi. Il tutto racchiuso nella significativa cornice di una mostra fotografica, allestita con opere realizzate dagli stessi alunni.
«Abbiamo voluto provare ad unire le nostre voci al coro che si è recentemente sollevato in Italia e nel mondo per dire “basta” a qualsiasi forma di violenza e maltrattamento sulle donne. La nostra speranza è che delitti come quello di Pescina, che tanto ci ha scosso perché così vicino a noi, non si ripetano più». Queste le parole di un’alunna che, simbolicamente vestita di nero e avvolta in una sciarpa rossa, ha dato il suo contributo alla buona riuscita della manifestazione.
Alla presenza di una delegazione della Croce Rossa Italiana, è stato proiettato un video per “raccontare” le molteplici forme di violenza e maltrattamenti ai danni delle donne di ogni parte del mondo, seguito da un dibattito finale sul tema.
L’evento, che ha permesso agli studenti della scuola di lavorare in sinergia, esprimendo liberamente il loro punto di vista attraverso varie forme artistiche, fa parte di un progetto di più ampio respiro, che coinvolgerà i ragazzi per l’intero anno scolastico.
La violenza contro le donne resta una delle forme più gravi di violazione dei diritti umani: tentare di risolvere il problema, provando a correggere l’ “errore culturale” di una presunta superiorità del genere maschile su quello femminile, è un obbligo e una necessità per tutti. In quest’ottica, ripartire dai giovani e dalla scuola risulta utile e prioritario.
da T.M.
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